Soros finanzia le proteste “antirazziste” negli USA. Ma non era una bufala?

Vi proponiamo la traduzione dell’articolo di The Summit relativo all’intervento delle fondazioni sorosiane nell’ambiente delle proteste razziali negli USA. I debunker e gli scettici risponderanno che Soros non finanzia gli attivisti violenti, ma gruppi pacifici e legittimi; rimane il fatto che la sua fondazione abbia deciso di entrare a gamba tesa, con un fiume di denaro, nella polemica politica in corso, che presenta evidenti risvolti sul futuro degli Stati Uniti (ricordiamo che a novembre si vota) e del mondo occidentale nel suo complesso.

In un’intervista rilasciata al New York Times, il presidente di  Open Society Foundations Patrick Gaspard ha annunciato che l’organizzazione, guidata dal miliardario George Soros, intende “raddoppiare” il finanziamento delle “organizzazioni per la giustizia a guida nera”.

L’intervista è stata accompagnata da un comunicato stampa della Open Society in cui si afferma che: “La maggior parte di questo sostegno – $ 150 milioni – avverrà attraverso una serie di sovvenzioni quinquennali a organizzazioni per la giustizia a guida nera che hanno contribuito a creare e ora a sostenere lo slancio verso l’uguaglianza razziale. “

“La risposta della società aperta riflette la nostra convinzione che i progressi reali richiedano un sostegno duraturo per molti anni e che i leader responsabili delle comunità coinvolte modellino la strada da percorrere”. La nota ufficiale aggiunge inoltre che altri 70 milioni di dollari saranno destinati a “sforzi più immediati per far avanzare la giustizia razziale”, che comprendono gli sforzi per “ripensare” la polizia.

Gaspard ha osservato che la recente rivolta negli Stati Uniti e in tutto il mondo è “il momento per il quale abbiamo investito negli ultimi 25 anni“.

“C’è questo appello alla giustizia nelle comunità nere e marroni (classificazione razziale  in uso in Nord America che raccoglie una vasta quantità di etnie, dagli asiatici meridionali ai nordafricani passando per mulatti e meticci delle Americhe, n.d.r.), un’esplosione non solo di simpatia ma di solidarietà su tutta la linea”, ha affermato, aggiungendo che “è tempo di raddoppiare“.

“E abbiamo capito che possiamo scommettere su questi attivisti – bianchi e neri – che vedono questo come un momento non solo di piccoli cambiamenti graduali, ma di riforma su vasta scala”, ha affermato Gaspard.

Gaspard ha fatto direttamente riferimento al movimento Black Lives Matter, sostenendo che “abbiamo bisogno che questi momenti siano sostenuti. Se intendiamo dire “Le vite dei neri contano”, dobbiamo dire “Le organizzazioni e le strutture dei neri contano”. “

L’audace ammissione della Open Society farà destare dei sospetti dato che fino a poche settimane fa chiunque suggeriva che i gruppi di Soros fornissero assistenza finanziaria agli agitatori di BLM è stato etichettato come un “teorico della cospirazione”. Lo stesso Soros aveva negato di fornire finanziamenti a gruppi di attivisti coinvolti nelle proteste.

FONTI:

https://www.opensocietyfoundations.org/newsroom/open-society-foundations-announce-220-million-for-building-power-in-black-communities