Appunti e riflessioni per una tattica prospettica e una strategia per il laboratorio.

Di Andrea Annini.

Gli schemi attuali devono essere rotti e si deve andare verso un deciso, quanto totale, cambio di paradigma. Si devono dimenticare tutti i rapporti politici che sono presenti al momento e puntare alla collaborazione attiva con tutte quelle forze politiche e non, che guardino a cambiamenti effettuali,che siano di sostanza, concreti e non solo nominali, basati su e determinati da misere e ipocrite convenienze politico-economiche.

Non ci si deve quindi scandalizzare di confrontarsi con movimenti o persone che non hanno al momento le nostre stesse vedute o, peggio, che per pregiudizio, vengono relegate lontano dal nostro pensiero: si devono cambiare le cose per migliorarle e non solo pensare correttamente e con presunta “rettitudine” politica. A mio parere il nostro Laboratorio Culturale deve essere considerato come una holding, vale a dire come un contenitore nel quale vi sono tutti gli arnesi atti ad operare per portare avanti le azioni riguardanti i temi che servono per cambiare questa realtà.

Per iniziare indichiamo subito che all’interno del Laboratorio Politico-Culturale AlterLab deve esserci un organo informativo adeguato e significativo, il quale deve svolgere l’essenziale ruolo di dare le notizie vere ed il più possibile obiettive in modo che si sappia e si conosca il mondo in cui si vive e non quello che fa comodo a qualcuno per i propri loschi interessi. Questo organo di informazione dovrà essere certamente ‘Pandora TV’, che grazie alla sua visione disincantata della realtà, non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale e globale, può fornire di che riflettere, ma anche dare tutti i necessari spunti per agire.

A questo progetto, vale a dire al sostegno di ‘Pandora TV’, si potrebbe dedicare almeno il 50% delle entrate risultanti dalle adesioni al Laboratorio Culturale. Sul piano sociale e filosofico è interessante il movimento ‘Il Talebano’: un laboratorio culturale che promuove all’interno della Lega una società sviluppata secondo il principio di Comunità, che avvalendosi di sociologi si propone di valorizzare il patrimonio di culture e tradizioni che costituiscono l’identità del popolo affinché la società sia più sana e forte.

Potrebbe, inoltre, essere interessante che gli economisti più competenti nel Laboratorio rappresentino le loro posizioni all’associazione ‘Moneta Positiva’ che ha le stesse nostre finalità riguardo la sovranità e la moneta impersonificata dai certificati fiscali, che mi sembra siano un cavallo di battaglia di ambedue i movimenti. Infine c’è il ‘Movimento per la Decrescita Felice’ che dovrebbe essere uno strumento per far conoscere e sviluppare una politica economica che, alla lunga, potrebbe addirittura salvare il pianeta dalla autodistruzione.

Sappiamo chiaramente che la suddivisione tra destra e sinistra è nata col e nel liberalismo ed è un modo di vedere, esaminare ed analizzare la società confacentesi ad esso. Ebbene, se ora ci si propone di superare il liberalismo, il liberismo ecc.ecc. , per quale ragione bisogna continuare ad attenersi a questo modo di pensare e di vedere le cose? Sembrerebbe dunque un controsenso che non porterebbe ad analizzare con nettezza i problemi attuali che si dipanano sotto i nostri occhi od addirittura potrebbe, come io penso, portare a soluzioni errate delle tematiche affrontate.

Direi quindi di lasciare ormai questa visione dicotomica destra/sinistra e propongo di adottare il seguente schema: 1) assumere la categoria di oriente/occidente per ciò che attiene a fatti, problematiche e tematiche culturali (o cultural-religiosi); 2) le categorie di nord/sud e alto/basso per ciò che afferisce a fattori economici e sociali.

Per ciò che riguarda il programma che il Laboratorio dovrebbe darsi, a mio modo di vedere si dovrebbero individuare almeno tre livelli o ambiti di attività:

a) Il più ristretto, ma il più contiguo alla nostra quotidianità , è quello che si riferisce al paese Italia con tutte le sue tematiche e vari aspetti e prospettive future. Partendo dal fatto che tutta la legislazione deve essere informata dallo spirito costituzionale si dovrebbe fare una attenta analisi della situazione generale e di quelle particolari individuando carenze e necessità dei vari ambiti, si dovrebbe procedere approfondendo lo stato dell’arte dell’attuazione della Costituzione del paese, cercando di appurare se essa è stata attuata, dove non è stata attuata, dove è stata mal interpretata. Su questo punto potrebbe essere utile interpellare il Prof. Maddalena ed il suo movimento ‘Attuare la Costituzione’.Non si deve tralasciare in tutto questo l’aspetto giustizia sociale, caposaldo di civiltà.

  b) Il secondo livello è quello a dimensione europea, dove possono essere identificate, ed in realtà ci sono, parecchie tematiche da sviscerare e modificare: quella legislativa, economico finanziaria, stato e misura della sovranità di ciascun paese e così via. A mio parere il nostro movimento deve in primis puntare a ragionare in termini di sovranismo che altro non è che è una dottrina politica che sostiene la preservazione o la ri-acquisizione, nel nostro caso, della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in contrapposizione alle istanze e alle politiche delle organizzazioni internazionali e sovranazionali; ciò poiché dobbiamo al momento, vista la situazione generale, riprenderci degli spazi di agibilità politica, economica e sociale (vedi il documento del Laboratorio sulla costituzione europea).

c) Il terzo livello di cui si deve tenere conto è quello su scala mondiale.        A mio parere si tratta di tenere presenti due chiari propositi, che sono il primo uscire dall’influenza atlantica, quindi dall’organizzazione della Nato acquisendo neutralità piena e sottrarsi alla nefasta, ammorbante, materialista e criminale cultura anglosassone e americana in primis.            Il secondo punto è avvicinarsi alla prospettiva di integrazione fra paesi europei ed asiatici andando a rafforzare quella che è l’Eurasia e gravitare in un tipo di comunità con radici profonde, identitarie che diano, con la forza retrospettiva e prospettica del proprio mondo culturale la possibilità di vivere una vita con un maggior grado di spiritualità, di coscienza e di conoscenza, allontanandosi una volta per tutte dallo spettro del liberalismo con tutti i suoi prodotti come materialismo,utilitarismo, usura, interessi personali, corruzione, accaparramento di merci di qualsiasi genere e così via.

Per ciò che attiene al problema dell’immigrazione dobbiamo rilevare che ci sono due livelli su cui il problema va affrontato: un livello immediato, finalizzato a tamponare e rallentare il fenomeno, ed un livello a più lunga scadenza, vale a dire di cui ora possiamo solamente porre le premesse per
poi esplicarlo, poiché si tratta di complessità che vanno studiate, preparate ed esercitate nel tempo, si tratta quindi necessariamente di una strategia di lungo periodo, che dovrà essere atta a risolvere il problema in maniera durevole e strutturale.


In quello che abbiamo definito primo livello bisogna agire subito, con immediatezza, per fermare questa nefandezza identitaria atta a sbiadire e cancellare la cultura e lo spirito profondo delle popolazioni al fine di meglio manipolarle agendo sui singoli individui e poi globalmente nel loro
complesso. Nel secondo livello dobbiamo partire da più lontano e preparare una strategia, che sul piano della cultura in maniera egemonica di gramsciana memoria, educhi le popolazioni a rispettarsi l’un l’altra reciprocamente in un ambito ben definito di sovranità, autonomia ed identità che materialmente quanto spiritualmente le inquadri e le renda soggetti ben definiti.