Un Nuovo Inizio.

Ogni generazione trova davanti a sé ostacoli e pericoli che sembrano di primo acchito superiori alle proprie capacità e competenze. Albert Camus sosteneva nel Mito di Sisifo che “per un uomo senza paraocchi, non vi è spettacolo più bello di quello dell’intelligenza alle prese con una realtà che la supera”.
Il compito che attende tutti quanti noi, a questa svolta della Storia, non è quello di rinchiuderci nel nostro particulare. Vogliamo capire e agire. Vogliamo parlare con gli altri, comunicare ciò che abbiamo capito e capire ciò che gli altri sentono.
La Costituzione è la base dei nostri intenti. Realizzarla. Pensiamo che l’Italia, l’Europa, il mondo stiano attraversano una crisi economica, ecologica, antropologica e morale di cui non è dato vedere ancora tutti i contorni. Di certo, non possiamo lasciare le decisioni a coloro che temono i popoli e quindi li odiano. E finiscono per odiare se stessi, come dimostrano distruggendo l’ecosistema che circonda anche loro.
Vogliamo combattere l’indifferenza e l’ignoranza. Vogliamo ripristinare la gerarchia dei saperi. Vogliamo liberare le nostre menti e quelle dei nostri figli dai mostri della manipolazione.
Alcuni di noi provengono dal percorso di Lista del Popolo. Quel percorso ha avuto fine per motivi che, per molti versi, appartengono alla nostra epoca, ne sono lo specchio. Lista del Popolo vedeva al suo interno persone che provenivano da contesti e culture politiche molto diversi. Non si è riusciti a produrre una sintesi che sapesse andare oltre le diatribe del ventesimo secolo. Il programma politico di Lista del Popolo è stato il suo prodotto migliore. Intendiamo svilupparlo dal punto in cui si è fermato. Non intendiamo ripetere gli errori nei rapporti tra opinioni diverse, legittime ma incolmabili.
Ciò detto, quel che ci preme è ripartire, tenendo bene a mente che una comunità coesa nasce dal grado di fiducia e di solidarietà che si instaura al suo interno. Proponiamo come nome da cui ripartire, e che riassume i compiti fondamentali, il termine di “Laboratorio” (Politico e Culturale).
Faremo quanto è in nostro potere per superare, anche nelle nostre abitudini e coscienze, le categorie di giudizio del XX secolo, molte delle quali non solo sono state superate dai fatti, ma sono oggi fonte di inganno e di equivoco, avendo perduto perfino i significati originari. È l’intero vocabolario politico che dovrà essere ricreato.
Con noi ci sarà Giulietto Chiesa. Il suo ruolo sarà ancora una volta fondamentale, nel saper proporre, consigliare, indicare a tutti noi le priorità di breve e di lungo termine e nel saper comporre una mappa del reale complessa e comprensibile al tempo stesso. In questo frangente Giulietto non prenderà su di sé responsabilità operative, ma sarà parte della Segreteria Nazionale Provvisoria (SNP) che si occuperà di porre le basi organizzative essenziali e di condurre il “Laboratorio” alla prima assemblea nazionale.
La Segreteria è così composta al punto di partenza, ma altri nomi si potranno aggiungere. Essa non ha alcuna funzione di rappresentanza territoriale. È un semplice strumento per ricominciare:
Giulietto Chiesa, Silvia Forlivesi, Marco Martini, Simone Lombardini, Alberto Melotto, Cristoforo Attardo, Roberto Germano, Ruggero Lopez.
Le responsabilità individuate all’interno della Segreteria sono al momentole seguenti:
Segretario Organizzativo: Alberto Melotto.
Responsabile del Tesseramento e dei rapporti con i territori: Silvia Forlivesi.
Responsabili della comunicazione sui social network: Marco Martini e Simone Lombardini.
Tesoriere: Cristoforo Attardo (sostituisce Ruggero Lopez dal 20/11/2018).
Il 2 dicembre 2018 si terrà a Firenze il primo incontro assembleare nazionale del nostro Laboratorio Politico Culturale. S’intende che al più presto verranno creati il sito ufficiale e le pagine sui diversi social, in modo da consentire, a tutti coloro che sono interessati, di ottenere tutte le informazioni necessarie per poter aderire e partecipare attivamente al nostro progetto politico.
Consideriamo questo nostro destino comune come la costruzione di un fortino, una casamatta gramsciana che nel suo cortile interno sappia ospitare un giardino, simbolo delle virtù pubbliche e private che hanno trovato spazio nella Costituzione Italiana. Starà a noi far crescere quel giardino, farlo prosperare e renderlo grande e forte come l’Italia nella quale vogliamo vivere.