Crolla definitivamente il Russiagate. L’angolo italiano in primo piano.

Crolla definitivamente il Russiagate.

         L’angolo Italiano in primo piano: 

Mifsud (Link Campus University, Roma) non aveva mai parlato delle e-mail di Clinton

Robert Mueller ha mentito. Ulteriori indagini in Italia? Chi sono i complici?

Di Umberto Pascali

Crollano gli ultimi ruderi del Russiagate, l’indagine illegale dell’ex capo dell’FBI (e grande inquisitore/manipolatore del Russiagate in complicità  con gli interessi clintoniani), Robert Mueller, che doveva innescare un colpo di stato contro il governo eletto degli Stati Uniti “dimostrando” che Trump era un agente di Putin. 

Il pezzo  chiave nelle indagini era il professor Josef Mifsud, che viveva in Italia e era il nume tutelare dell’Università Link Campus di Roma. Nella sceneggiata preparata dai servizi inglesi, americani e, purtroppo, sembra, italiani, Mifsud doveva fare la parte dell’agente russo. Su questa finzione si reggeva tutto il castello delle accuse, quella che l’FBI aveva chiamato “la assicurazione sulla vita” in caso Trump avesse vinto le elezioni.

In realtà,  Mifsud, un membro della fondazione Clinton, sembra essere sempre stato un cutout usato dai servizi occidentali.    

E’ stato finalmente de-secretato il rapporto sull’interrogatorio di Mifsud: Mifsud aveva negato di sapere alcunché sul caso delle e-mail di Hillary Clinton. Ma le “indagini” di Mueller si basavano proprio sull’asserzione che Mifsud avesse confermato proprio questo fatto.

Si capisce ora perché il rapporto di quell’interrogatorio era stato tenuto fino ad ora sotto il manto di SECRET e aveva resistito alle frequentissime fughe di notizie più che normali a Washington.

La Link Campus University è quella che ha addestrato gran parte della dirigenza di 5 Stelle. 

Tra gli addestratori/insegnanti dell’Università Link Campus spicca l’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. 

L’università,  che aveva relazioni speciali con simili istituzioni a Londra, era (è) specializzata nell’addestramento di funzionari di intelligence.  

Mifsud, che l’attenta coreografia degli spioni aveva fatto incontrare, a Roma e Londra, con George Papadopoulos (un membro secondario e volontario del team elettorale di Trump) doveva fare la parte dell’agente russo che avrebbe informato Papadopoulos che i russi avevano in mano migliaia di e-mail di Hillary Clinton rubate (hackerate) sempre dai russi dai computer del Comitato Nazionale Democratico. 

Ergo, l’accusa di interferenza russa a favore di Trump nelle elezioni presidenziali del 2016.

Il contatto tra Mifsud e Papadopoulos doveva dimostrare che Trump era informato e complice nell’operazione. Per questo, vari intermediari pagati o “maneggiati” da FBI e Pentagono (vedi Prof Steven Halper di Cambridge, l’ambasciatore australiano Alexander Downer et al.) e gli alti papaveri dell’intelligence britannica (e italiana?) erano stati messi in campo per facilitare la messa in scena. 

Il Prof Mifsud, dell’Università’ Link Campus di Roma, era quindi cruciale. Era stato usato come la colonna portante per l’inquisitoria di Mueller contro Trump  (inquisitoria, accompagnata dall’isteria dei media e dei clintoniani, che aveva al minimo impedito al presidente eletto, di agire come presidente per tre anni e di avere normali relazioni con la Russia).

La de-secretazione rade al suolo la colonna portante del Russiagate, Josef Mifsud. Adesso, un certo numero di ben informati a Washington si aspetta che venga chiarita finalmente la questione di Wikileaks e il novello Conte di Montecristo, Julian Assange.

            E’ stato già infatti provato che le e-mail dei Hillary Clinton, non furono hackerate a distanza ma semplicemente scaricate su una chiavetta e consegnate a mano. La persona che compì questa coraggiosa (e pericolosa) operazione di controinformazione, e quindi sarebbe la gola profonda per Assange era l’aministratore dei dati elettorali computerizzati del Democratic National Committee, Seth Rich.

“Era”, perché Seth Rich è morto, misteriosamente assassinato nel centro di Washington, alle 4:20 di notte di Domenica 10 luglio 2016, Mentre le grandi manovre per le elezioni presidenziali erano in pieno corso.

La polizia di Washington e l’amministrazione della città, totalmente in mano ai clintoniani, hanno archiviato l’assassinio come un tentativo di rapina andato a male. Ma niente è stato rubato, solo due colpi alla schiena come in una classica esecuzione eseguita dalla gang MS13.

Lo stesso Assange ha fatto capire (anche se per etica professionale rifiuta di nominare esplicitamente le sue fonti) che Seth Rich era in contatto con lui e mise una taglia per chiunque avesse informazioni.

La teoria che I russi hanno hackerato a distanza i computer del partito democratico è stata definitivamente  demolita da un team che comprende i massimi esperti su comunicazioni elettroniche, hackeraggio ecc., guidata dall’ex capo tecnico del National Security Agency (Spionaggio Elettronico) , William Binney.

            Donald Trump costrinse la CIA a ricevere Binney e i suoi colleghi il 24 ottobre del 2017 nella sede di Langley. Il direttore CIA del tempo (Michael Pompeo – ora Segretario di stato) e i suoi alti dirigenti furono costretti a ascoltare il lungo e argomentato briefing  di Binney. Ma niente è stato apparentemente fatto da allora.

            Alcuni osservatori sottolineano che la parola chiave in questo delicatissimo momento deve essere quell’ “apparentemente”. Infatti, ci sono stati recentemente degli sviluppi. All’inizio di agosto un giudice federale di New York, Sarah Netburn ha inviato una richiesta formale all’Inghilterra per avere la testimonianza di Julian Assange che tuttora langue in una prigione britannica, sulla vicenda di Seth Rich.

La famiglia di Rich, sembra sotto pressione degli Hillaryiani, aveva denunciato i giornalisti che avevano pubblicato che Seth Rich era in contatto con Julian Assange. In particolare, il 9 novembre 2016 la giornalista Ellen Ratner ha dichiarato pubblicamente di aver incontrato Julian Assange per tre ore il sabato prima delle elezioni del 2016. Secondo Ratner, Julian Assange le ha detto che le fughe di notizie non provenivano dai russi, ma da una fonte interna della campagna di Hillary.

Nel corso del processo intentato dalla famiglia di Rich, è stata chiesta la testimonianza di Assange. E, contrariamente, a quanto ci si aspettava, il giudice Sarah Netburn ha inviato a Londra la sua richiesta ufficiale e vincolante:


              Un giudice federale di New York ha richiesto l’assistenza di un tribunale del Regno Unito il 5 agosto per ottenere la testimonianza del fondatore di WikiLeaks Julian Assange per una causa civile statunitense intentata contro Fox News e altri dai genitori del direttore dei dati degli elettori del Comitato nazionale democratico Seth Rich che è stato ucciso.
Il giudice magistrato statunitense Sarah Netburn ha richiesto l’assistenza internazionale in conformità con la Convenzione dell’Aia.
Nel corretto esercizio della sua autorità, questo tribunale ha stabilito che le prove non possono essere garantite se non con l’intervento dei tribunali inglesi e che l’assistenza da parte dei tribunali inglesi servirebbe a promuovere gli interessi internazionali della giustizia e della cooperazione giudiziaria“, il giudice ha scritto in un memorandum per il maestro senior delle Royal Courts of Justice.

https://www.foxnews.com/politics/mysterious-maltese-professor-denied-making-offer-to-papadopoulos-new-docs-show

Il misterioso professore maltese, Joseph Mifsud,  ha negato di aver fatto un’offerta a Papadopoulos, secondo i nuovi documenti.
Il rappresentante Devin Nunes, R-Calif., Ha detto a Fox News l’anno scorso che voleva maggiori dettagli su Mifsud


Di Edmund DeMarche 


Il Director of National Intelligence (DNI che coordina le agenzie di intelligence) John Ratcliffe sulla de-classificazione dei documenti per le indagini sulle origini dell’indagine sulla Russia

Il direttore dell’intelligence nazionale John Ratcliffe si unisce a Maria Bartiromo con un approfondimento su “Sunday Morning Futures”.

Joseph Mifsud, il misterioso professore maltese che l’ex direttore dell’FBI James Comey ha definito un “agente russo” in un editoriale, ha negato qualsiasi conoscenza anticipata che la Russia avesse “materiale compromettente” su Hillary Clinton e ha detto agli investigatori di non aver mai offerto [informazioni contro Hillary Clinton]  a George Papadopoulos , l’ex stratega della campagna di Trump, secondo i documenti dell’FBI appena pubblicati.

Mifsud, che è considerato una specie di uomo del mistero, ha studiato legge e diplomazia a Londra e Roma e si credeva che avesse contatti con importanti funzionari russi. Ha incontrato Papadopoulos nel 2016 alla Link Campus University di Roma e poi a Londra.


Papadopoulos dice di essere stato preso di mira dall’FBI per giustificare l’apertura di un’indagine di controspionaggio

Il rapporto dell’ex consigliere speciale Robert Mueller sull’indagine sulla Russia ha affermato che Mifsud era la persona che ha detto a Papadopoulos nell’aprile 2016 che i russi avevano “sporcizia” sotto forma di e-mail su Hillary Clinton che potrebbero danneggiare le sue possibilità di diventare presidente.

L’utente di Twitter Techno Fog ha pubblicato il riepilogo dell’intervista “302” dell’FBI su Mifsud e ha sottolineato che il professore di 59 anni ha detto agli investigatori che “non era a conoscenza anticipata che la Russia fosse in possesso di e-mail dal Comitato nazionale democratico e, quindi, non ha fatto offerte o fornito qualsiasi informazione” a Papadopoulos.

I documenti affermavano che la coppia – che si è incontrata per un caffè in Gran Bretagna nel 2016 mentre Papadopoulos stava passando alla campagna per Trump – “ha parlato di sicurezza informatica e hacking come un problema più ampio”.

Mifsud non è il nome più ampiamente riconosciuto dal rapporto Mueller, ma è stato uno dei principali punti focali della sonda.

C’erano teorie non dimostrate che Mifsud fosse una risorsa russa o addirittura una risorsa per la CIA che indagava sulla campagna di Trump. Il Washington Examiner ha sottolineato che Mifsud non è mai stato indicato come un agente russo nel rapporto di 448 pagine né esplicitamente chiamato tale nell’editoriale del Washington Post di Comey. Il rapporto Mueller lo ha identificato solo come avente collegamenti all’interno della Russia. Papadopoulos ha detto che credeva che Mifsud agisse come un agente occidentale per spiare.

L’avvocato di Mifsud non ha risposto immediatamente a un’e-mail di Fox News in cerca di commenti.

Il rappresentante Devin Nunes, R-Calif., Ha detto a Fox News l’anno scorso che voleva maggiori dettagli su Mifsud. Nunes si è detto preoccupato perché sembrava che il rapporto di Mueller sembrasse selettivo nelle informazioni che utilizzava riguardo al professore.

“Prendono una notizia e poi scelgono da essa”, ha detto. “Quindi, lo usano in parte per descrivere dove lavorava Mifsud. Ma poi non riescono a dire in quella stessa storia a cui hanno dato supporto utilizzandolo nel dossier Mueller “, ha detto.